Informazioni

Titolo: Escursione in Laguna di Grado di Ponente (palù de soto)

Luogo: Friuli-Venezia Giulia - Gorizia (GO) - Grado, Loc. Belvedere

Distanza: Distanza: 15 miglia nautiche

Durata Prevista: Durata prevista: 5:0 ore

Difficoltà: Difficoltà: Impegnativa (I)

Informazioni Generali

                Escursione in Laguna di Grado (Palù de soto) con sosta a Porto Buso.

 

Descrizione Difficoltà: Una bella escursione per un canoista mediamente allenato per esplorare la laguna occidentale di Grado (palù de soto).
Caratteristiche del Litorale: Pagaieremo sempre in Laguna, quindi acque interne lungo canali e percorrendo un tratto dell’idrovia Veneta fino al confine con la Laguna di Marano. Volendo abbiamo la variante con uscita in mare al Banco D’Orio.
Venti e Correnti Predominanti: talvolta vento di Bora da E- NE. COnsigliamo di visionare smpre meteo regionale Osmer (www.osmer.fvg.it) è il più affidabile. Attenzione richiesta sulle maree (consultarle sempre prima di uscire)
Ridossi: Quando ci troveremo a pagaiare lungo i canali interni saremo più o meno sempre al riparo, un po’ più esposti nella parte più aperta. L’unico problema lo possiamo avere in caso di bora forte in quanto a causa del fetch l’onda ha tempo di formarsi e dar fastidio. In caso di emergenza i casoni hanno squeri con ripari.
Vie di Fuga: Per quanto riguarda le vie di fuga possiamo far riferimento ai Casoni privati, ricordiamoci che siamo in mezzo alla Laguna per tutto il tragitto. A Porto Buso troveremo comunque diversi servizi accessibili (da aprile ad ottobre).
Collegamenti: La base del Canoa Kayak Friuli (a 5 km dal nostro punto di partenza)
Coordinate Imbarco: Lat. 45° 43′ 29.5″ N – Long. 13° 23′ 9.1″ E

Descrizione Imbarco:

 

Ci si può imbarcare, dal pontile vicino al ristorante Pizzeria “Da Piero”. Fare particolare attenzione in caso di bassa marea: consigliamo di aiutarsi con una cima legata alla prua del kayak per issarlo e in caso aiutarsi con le barche ormeggiate lì vicino. Abbiamo inoltre sempre trovato persone cordiali che danno una mano, sia d’estate, che d’inverno (troviamo i cacciatori). Attenzione a quella che sembra una comodissima spiaggia: è terreno melmoso, quindi evitare, potreste letteralmente sprofondare rischiando di tagliarvi con le ostriche ! ! !
Coordinate Sbarco: Lat. 45° 43′ 11.258″ – Long. 13° 15′ 3.991″ E
Descrizione Sbarco: Lo sbarco a Porto Buso (http://www.portobusoaiciodi.it/ ) è su spiaggetta, o moletto antistante il ristorante / Albergo. Con la bella stagione, il posto è abbastanza frequentato, specie da turisti.
Soste: Lungo il percorso, fino allo sbarco, non abbiamo particolari punti di sosta, non che sia difficile trovare un approdo, ma essendo l’ambiente lagunare un ecosistema tutto particolare, sebbene vedremo qua e là, oltre ai tipici casoni, degli isolotti, facciamo attenzione se vogliamo fermarci, distinguendo: – Velme: porzione di fondale lagunare poco profondo di composizione limo-argillosa, privo di vegetazione ma comunque normalmente sommerso che fuoriesce in caso di bassa marea (scivoloso) – Barene: terreni di composizione limo-argillosa, periodicamente sommersi dalle maree con parziale bassa vegetazione – Mote: isolotti artificiali su cui sono stati edificati i casoni, le tipiche abitazioni in muratura e canna con copertura del tetto in canna di fiume. Sorgono di solito ai margini di qualche barena o valle da pesca. I primi due sono insidiosi e scivolosi, essendo parzialmente sommersi, le mote invece sono asciutte e vi troviamo i Casoni dove, essendo privati, meglio sostare solo in caso d’emergenza.
Racconto: In questo itinerario attraverseremo tutta la Laguna di Grado, a mio avviso in una delle parti migliori. Dopo il primo breve tratto costeggiando la strada statale giriamo verso dritta, tenendo rotta 270° (anche con la bassa marea si passa) per 2 mn circa fino ad imboccare la Litoranea Veneta. Da Qui, seguiamo il canale principale per circa quasi un miglio fino ad arrivare ad un bivio, un canaletto (45° 43′ 20.498″ N 13° 18′ 11.052″ E ) che ci porta direttamente nel Canale di San Giuliano. Da qui giriamo a sinistra lungo tutto il canale fino ad uscire nuovamente (45° 43′ 15.860″ N 13° 17′ 11.108″ E), sull’Idrovia. Sempre tenere a dritta per ancora per un altro miglio circa ed eccoci a Porto Buso per la sosta . Metà percorso (8 mn circa). Dopo la sosta torniamo indietro lungo il canale principale, e ad un certo punto volendo (45° 43′ 15.536″ N 13° 18′ 57.246″ E), se non siamo stanchi possiamo decidere di uscire in mare al Banco d’Orio, il litorale che racchiude la Laguna e va da Grado fino alla Laguna di Marano, distanza extra di 2,5 mn a/r, facendo attenzione come segnalato, a non uscire troppo dai canali in caso di bassa marea. Una volta in mare, dopo la sosta, torniamo da dove siamo venuti, riprendiamo il canale principale e questa volta, dopo aver passato l’ultimo casone (quello che abbiamo incontrato subito prima di prendere la Litoranea per intenderci) teniamo rotta 95° verso il nostro punto di partenza. Distanza totale: 15 mn circa, 17 mn con variante in mare.

In Mare

Pubblicazioni: http://www.graisanidepalu.it/ www.canoafriuli.com
Punti Cospicui: Importante: Partire sempre con la mappa del percorso, in quanto in laguna non è difficile perdersi. Come punti cospicui possiamo considerare il campanile di Aquileia e la città di Grado.
Divieti e Restrizioni: Come già citato, non sostare nei casoni se non in caso di emergenza. Anche le valli da pesca sono tutte proprietà private.
Pericoli: Come già citato, attenzione a: – tagliare il percorso in caso di bassa marea: se non conoscete potreste finire in secche melmose e pericolose (presenza di ostriche taglienti come lame); – vento di Bora (se moderato / sostenuto consiglio di trovare un’attività alternativa); – alle barche specialmente in Laguna che sfrecciano pericolosamente. – Ai tafani: Se siamo in estate attenzione alle giornate calde ed afose, possiamo incontrare questo insetto simile ad una mosca: la sua puntura è dolorosa e causa gonfiore e prurito perché l’apparato è piuttosto grande e ferisce anche dei nervi. Può succhiare fino 0,2 ml di sangue e può anche pungere attraverso i vestiti.
Possibilità Bivacco: Nel litorale del Banco D’Orio.

A Terra

Antropizzazione: Al punto di partenza abbiamo solamente un Bar Ristorante, verso la Laguna gli unici posti abitati sono i casoni. D’estate presenza costante di turisti e di barche.
Accoglienza: Diversi agriturismi ed Hotel in zona, facilmente trovabili in internet. Per il prezzo consiglio Aquileia rispetto a Grado (dove ne troveremo comunque un’infinità). Ad Aquileia consiglio Ostello (www.ostelloaquileia.it) o Camping (www.campingaquileia.it)
Aspetti Naturalistici: La Laguna di Grado è un meraviglioso e delicato ecosistema che merita senz’altro una visita. Essa va da Fossalon di Grado fino all’isola di Anfora, all’altezza della foce dei fiumi Ausa e Corno e da Fossalon di Grado fino all’isola di Anfora, all’altezza della foce dei fiumi Ausa e Corno; è estesa per circa circa 90 chilometri quadri, e divisa in un settore orientale (palù de sora) ed in uno occidentale (palù de soto) dalla diga sulla quale si snoda la strada che collega Grado alla terraferma. Dal punto di vista naturalistico, la laguna si presenta ricca di essenze arboree, e in particolare di tamerici, olmi, pioppi, ginepri e pini. La fauna presenta una notevole varietà di volatili, tra i quali gabbiani, garzette, aironi cinerini, germani reali, rondini di mare. Di rilievo l’itticoltura, con la presenza di numerose valli da pesca. Bellissimi i casoni, le tipiche abitazioni con tetto di paglia e porta orientata a occidente utilizzate in passato dai pescatori gradesi.
Aspetti Turistico-Culturali: Per quanto riguarda Aquileia, consiglio la lettura presente nell’itinerario “Escursione in Laguna di Grado da Aquileia”. Grado. Già porto romano a servizio di Aquileia e castrum, Grado si sviluppò attorno al 452 quando molti abitanti si rifugiarono sull’isola per sfuggire alle orde degli Unni guidati da Attila. Nel 568, in seguito all’invasione dei Longobardi in Friuli, il Patriarca Paolino vi trasferì la sede del Patriarcato di Aquileia. Grado crebbe di popolazione ed acquisì quindi un ruolo politico e religioso di primo piano, testimoniato dalla costruzione delle maestose basiliche di Santa Eufemia e di Santa Maria delle Grazie, entrambe della fine del VI secolo. L’emergere di Venezia come centro dominante delle lagune venete segnò però il lento declino dell’isola, che fu aggravato dalla ricostruzione della città di Aquileia (a cavallo fra il IX ed il X secolo) e da un rovinoso saccheggio sofferto negli anni venti dell’XI secolo. A partire dal XII secolo lo stesso Patriarca di Grado (che nel 1451 diverrà, anche nel nome, Patriarca di Venezia) trasferì la sua residenza alla Basilica di San Pietro di Castello, a Venezia. Grado divenne quindi un povero paese di pescatori, e tale rimase nei secoli successivi, appartenendo al Dogado, la stretta lingua di terra che si estendeva dal delta del Po a Grado e sin quasi a Monfalcone: un insieme di lagune, barene, canali e corsi d’acqua direttamente amministrati dalla città di Venezia e che assicuravano alla Serenissima il diretto controllo di buona parte del litorale alto-adriatico, ma senza quasi penetrare nella terraferma. Con il Trattato di Campoformio (1797) e la fine della millenaria Repubblica Veneta, Grado entrò a far parte dei domini di casa d’Austria che, eccettuata la breve parentesi napoleonica, ne mantenne il possesso fino al 1918. A questo periodo risalgono le origini di Grado come stazione balneare che, avviate alla fine dell’Ottocento, portarono l’isola ad ospitare, già agli inizi del Novecento, personalità come Freud e Pirandello. In quegli anni Grado, che dipendeva amministrativamente da Gorizia, venne dotata dell’attuale diga con passeggiata a mare e del caratteristico porto interno. Al termine della prima guerra mondiale l’isola, che nonostante la prossimità del fronte fu sostanzialmente risparmiata dalle vicende belliche, venne annessa al Regno d’Italia. Nel 1936 Grado fu collegata alla terraferma con un ponte che pose fine al secolare isolamento dell’isola. Una rapida espansione urbanistica, accompagnata da opere di bonifica e di contenimento delle acque, ha quindi notevolmente ampliato le dimensioni dell’abitato, che ora si estende anche sulla vicina Isola della Schiusa. Fonte Wikipedia. Per altre letture interessanti consiglio il sito http://www.graisanidepalu.it/ e il sito www.canoafriuli.com.
Approvvigionamenti: nel centro abitato di Aquileia o a Grado.
Scuole di kayak sul territorio, servizi, negozi, noleggio kayak e materiali: Canoa Kayak Friuli ,scuola di kayak da mare e presso la sede della Società Nautica Nautisette di Aquileia.
Insegnanti di zona, numeri utili: Insegnanti di riferimento in zona: Carletti Fabio (Cell. 340 5767279), Pittia Riccardo (Cell. 335 7284722) Ass.ne Canoa Kayak Friuli (www.canoafriuli.com – info@canoafriuli.com) Della Bianca Damiano
Numeri Utili: Guardia costiera di Grado 0431 80050

Crediti

Data Inserimento: 24/09/2013

Proposta da: Fabio Carletti

Data Modifica: 23/10/2013

Modificato da: Fabio Carletti