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23° Cimento Invernale sull’Alto Lario – 4-5 Febbraio 2022

Testo di “ellebi” e immagini di Vincenzo, Giorgio e Luciano
Dopo una forzata rinuncia nell’inverno 2021, quest’anno è stato possibile organizzare il tradizionale evento di due giornate e con un percorso inedito nella parte nord dell’Alto Lario”.
Per coloro che non sono a conoscenza di questa iniziativa, è da segnalare che si tratta di un raduno di kayak da mare alla più alta latitudine 46° 13’ del nostro territorio e in una stagione dove normalmente i kayak sono a “riposo”: organizzato da Sottocosta e negli ultimi anni con il coinvolgimento degli amici del CK90 di Vercurago (Lecco).
Dalla metà Gennaio, le attenzioni sono rivolte al meteo che è noto indica temperature basse, variabilità costante, giornate coperte e talvolta ventose.
Si guarda con attenzione ai “giorni della merla”, notoriamente i più freddi dell’anno, quando quelli del Cimento si presentavano al via sfidando il termometro, ma per questioni organizzative si è optato al primo week-end di Febbraio.
A Gera Lario, un ampio parcheggio consente che non ci siano problemi per le auto e quindi il primo gruppo di venti partecipanti si è trovato puntuale con i +3°C ma con un sole ad intiepidire l’atmosfera ed i preparativi per l’imbarco.
Interessante è il centro storico del borgo ed a lago sorge la chiesa di San Vincenzo con ritrovamenti che risalgono ad epoca romana, che meritano una accurata visita.
L’escursione prevedeva di costeggiare verso sud e poi rientrare alla base con lo stesso percorso, ma il lago piatto, il meteo incoraggiante nella giornata, hanno reso possibile un cambiamento di percorso che si è consolidato in un “quadrilatero” con l’attraver-samento del lago in condizioni agevoli ed ovviamente, in sicurezza.
Il primo tratto sino a Domaso non presenta particolarità lungo costa, se non poter ammirare le diverse frazioni arroccate sui monti con una miriade di campanili a testimoniare la vitalità della zona anche nel periodo invernale. Il panorama è vario con le cime innevate dei monti ed i pendii visibilmente brulli.
Avvicinandosi all’abitato di Domaso, i campeggi sono tutti chiusi, ma sulle spiagge sono diversi i turisti a godere i tiepidi raggi di sole, mentre più tranquilla è la passeggiata a fronte lago dell’abitato con case a portici che lo rendono unico e caratteristico borgo dell’Alto Lario.
Pagaiando, ci si avvicina a Gravedona e al Palazzo Gallio con una struttura imponente e noto come “palazzo dalle quattro torri”. Palazzo ora dedito a conferenze, a concerti e sede della Comunità Montana.
Il gruppo dei venti sfila lungo la passeggiata ammirando la basilica di Santa Maria del Tiglio con stile romanico e quella di San Vincenzo che avrebbero meritato una visita, ma la traversata su Piona non può attendere.

più tardi, da sud s’alzerà la “breva”

In ordine sufficientemente compatto, si pagaia con una debole breva di traverso, un vento che si manifesta regolarmente da sud, che accompagna i pagaiatori sino alla spiaggia assolata per la sosta pranzo. Rilassante è la vista del Laghetto di Piona che si spinge sino alla base del promontorio dell’Olgiasca, ben noto per l’Abbazia di Piona del XII secolo con un suo affascinante e armonioso chiostro che merita una visita da non perdere, ma sarà per una prossima volta.

il laghetto di Piona e il promontorio dell’Olgiasca

Il sole riscalda e dopo aver alleggerito il kayak, si lascia il “laghetto” alla volta di Colico superando il promontorio che porta alle spiagge a sud della cittadina e successivamente il lungo lago dove, vista la bella giornata, si sono riversati gli abitanti sia di Colico che dei paesi limitrofi.
Proseguendo ci si avvicina al Pian di Spagna che si presenta con spiagge e canneti a costituire una ampia oasi naturale, oggi area protetta, ove nidificano uccelli e punto di sosta per quelli migratori. Nella navigazione si avverte un abbassamento della temperatura dell’acqua, il gruppo è all’ingresso del fiume Adda nel lago.

lungo costa verso Colico e il Sasso Manduino mt 2888
in prossimità di Gera Lario

Raggiunta la base di partenza, alcuni amici varesini si preparano per il rientro, mentre gli altri si trasferiscono a pochi chilometri a nord per la sistemazione nell’albergo di Dascio dove si ha modo di scambiare opinioni sulla giornata e nello stesso tempo con molte dissertazioni sul mondo del kayak. Dopo una cena a base di specialità valtellinesi la serata prosegue, ma chiacchierando si fa tardi.
L’appuntamento della seconda giornata è sempre al parcheggio di Gera Lario dove arrivano in tanti e poco timorosi della bassa temperatura (+4°C), ma il meteo promette bene, senza venti e con deboli brezze pomeridiane. E’ momento dei preparativi, senza che si patisca il freddo.
All’imbarco la rituale foto di gruppo con lo striscione arlecchinate!
Le operazioni di imbarco sono forzatamente lente, ma scorre veloce l’attesa sino allo ultimo kayak in acqua.
Si risale la debole corrente del “la Mera”, alias fiume Mera, che in territorio svizzere è chiamato La Maira come da ricerche dell’amico fotografo Vincenzo. In sintesi, il fiume è il “trés d’union” tra l’Alto Lario, la Val Chiavenna e la Valtellina.
Superata la località di Sorico e avvicinandoci al Ponte del Passo si sente un lontano fruscio, è il drone dell’amico Vincenzo che scatta immagini dall’alto e quelle qui riportate sono la eloquente testimonianza della bellezza della zona e dei tanti kayak che risalgono la debole corrente del fiume.

il Ponte del Passo, i kayak e la Val Chiavenna

Per questioni di tempo si costeggiano le alte pareti del Monte Berlinghera piuttosto che pagaiare lungo la costa valtellinese del lago, di Novate Mezzola e di Verceia, così da raggiungere per tempo la meta della giornata, ovvero l’approdo per la visita al tempietto di San Fedelino.
Allo sbarco sono ben cinquanta i kayak sulla bianca spiaggia, ma pur avendo un discreto appetito, si attraversa il bosco con un sentiero che porta al prato del tempietto e qui, la visita all’interno dello stesso seguito dalla foto ricordo del gruppo. Gli amici del 2022 provengono da diverse regioni, tra cui Piemonte, Liguria, Marche oltre al numeroso gruppo lombardo.

La lunga distesa di spiaggia bianca viene affollata dai kayak e dai cinquanta pronti per lo scatto nella radura verde del tempietto romanico e per la visita dell’interno dove antichi affreschi sono sufficientemente conservati visibili.
Nel corso del pranzo al sacco, gli assaggi si sprecano, da specialità salate, dai dolcetti a digestivi vari, indispensabili per mantenere alta la temperatura corporea in previsione della brezza di “breva” che spirerà contraria sulla via del ritorno.

nel rientro, il Monte Legnone si copre di nuvole

Un rientro alla base in tranquillità e tanti saluti a concludere una giornata ben riuscita e fortunata, tra amici del kayak da mare ancora una volta riuniti per il raduno classico di inizio anno a 46° 13’ di latitudine!
Per la cronaca, il giorno dopo, 6 Febbraio, in tutta la zona ha soffiato vento oltre i 40 nodi con danni notevoli su tutti i tre rami del Lario.

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