09Mag

Gargano 2012 – Enzo e Roberta

Quest’anno io e Roberta arriviamo alle ferie, senza aver deciso una meta, ma con la voglia di fare, come sempre, un giro in kayak della durata di alcuni giorni.
Negli anni scorsi ci aggregavamo a tour organizzati, ma ora volevamo metterci alla prova e fare qualche cosa, contando sulle nostre conoscenze e capacità.
Decidiamo di stare in Italia, quindi cartina alla mano, analizziamo le coste Italiane.
Le scelte alla fine restano, o un tratto di costa comprendente l’Argentario o il Gargano.
La decisione finale è per il Gargano, che da una analisi con google earth e acquisendo informazioni da varie fonti, ci sembra più interessante.
Le previsioni meteo per la settimana scelta sono buone, mare mosso per il primo giorno poi mare poco mosso o calmo per il resto dei giorni,
Ultimo problema da risolvere: la durata del percorso per effettuare la costa del Gargano è di 5 giorni ( circa 30 Km al giorno ) , dove lasciamo e poi come recuperiamo l’ auto?
La soluzione per il recupero che mi sembra più fattibile è il treno. L’ arrivo previsto è a Manfredonia dove la stazione è vicina al mare. Come punto di partenza, analizzando la costa, trovo una località con stazione sul mare, composta da un piccolo gruppo di case per le vacanze ( residenti n° 1 ) il Lido di Chieuti.
Si stampano le cartine, verifichiamo gli eventuali tratti di costa non sbarcabili, segniamo i probabili punti di sbarco e/o pernottamento e plastifichiamo il tutto.
GIORNO 0
Caricati i kayak sull’auto, l’attrezzatura per il campeggio, una piccola scorta di viveri e acqua, il 19 agosto alle ore 5.00 si parte, destinazione Lido di Chieuti.
Alle 13.00 raggiungiamo Chieuti Lido e prima di raggiungere la spiaggia esploriamo la zona della stazione per lasciare la macchina. Chiedo alla gente del luogo e mi dicono di lasciarla davanti alla stazione, che non ci sono problemi.
Raggiunta la spiaggia, si fanno tutti i preparativi per la partenza, si risponde alla gente incuriosita dalle nostre imbarcazione e da tutto il materiale che ci vedono stivare e alle 15.30 si parte.
Il mare è in po’ mosso con onda e vento al traverso, che ci obbliga ogni tanto ad eseguire degli appoggi sull’onda che si infrange, soprattutto se ci si avvicina alla spiaggia, ma procediamo con tranquillità, la costa è una spiaggia di sabbia deserta a perdita d’occhio e oggi è il giorno dedicato al viaggio, i chilometri che facciamo oggi è strada da fare in meno i prossimi giorni.
Alle ore 19 circa abbiamo già percorso 20 Km, decidiamo di sbarcare e prepararci per la notte. Prima un bel bagno, quindi si monta la tenda e cuciniamo la nostra cena. Alle 21.00 Roberta è già in tenda e io la seguo poco dopo, visto che ho sulle spalle 800 Km di viaggio.
GIORNO 1
Il risveglio è al sorgere del sole, una piccola colazione si smonta la tenda e alle 8:30 si riparte.
Il mare a quest’ora e completamente piatto, le previsioni meteo non danno vento ma ci accorgeremo che, prima o poi, tutti i giorni, si alzerà una brezza di mare tesa che movimenterà l’acqua soprattutto quando aggireremo le punte e ci farà faticare un po’ di più a percorrere i chilometri programmati.
Dopo circa 1 Km scopriamo casa sia quella cosa strana che si vedeva dalla spiaggia: un relitto con il ponte
completamente pieno di sabbia che faceva un tutt’uno con la spiaggia. “A saperlo prima avremmo dormito qui.”
Ogni tanto una grande medusa ci appare sotto al kayak, e malgrado la sua trasparenza è ben visibile a causa della sua bordatura blu violaceo del cappello.
(A casa scopro che si chiama polmone di mare (Rhizostoma pulmo) medusa tipica del mar Adriatico.)

 

 

 

 

 

Anche oggi la costa dovrebbe essere abbastanza monotona, una lunga spiaggia di sabbia, quindi raggiunto il canale che collega il mare al lago di Lesina proviamo a risalirlo, ma il lago è in parte una riserva naturale non navigabile e quindi sbarrato da una chiusa.

Torniamo in mare e proseguiamo sino a Torre Mileto dove ci concediamo una lunga pausa per il pranzo composto da pollo allo spiedo comprato al mercato di torre Mileto. Ripristiniamo le scorte d’acqua e compriamo anche frutta per la sera, compreso un melone che entra nel gavone tondo in modo preciso, come se l’avessi misurato. Adesso la costa comincia a cambiare, diventa più varia, si alternano tratti di scogli ad ampie spiagge.

Ci fermiamo su una di queste spiagge, poco prima di una spiaggia attrezzata, subito dopo il canale di collegamento con il lago di Varano. Sono le 17:00 , abbiamo percorso 30 Km , abbiamo il tempo di fare un bel bagno e prendere un po’ di sole, sdraiati in spiaggia, ma io non contento ne approfitto per fare anche un po’ di esercizi in kayak
( appoggi, eskimi, risalite ecc.)
All’imbrunire un gruppo di pescatori stende più volte un’ ansa di rete, utilizzando un pedalò, e la ritira sulla riva pescando qualche pesce.
Tornata la calma si piazzano le tende, si cena, Roberta va ( o sviene ) in tenda e io resto ad ammirare le stelle.

GIORNO 2
La mattina, decidiamo di tornare al canale posto a ovest del lago ed entrare nel lago di Varano percorrere la sponda sud e uscire dal canale posto a est. ( 20 Km )
Il lago è magnifico, completamente silenzioso senza paesi che sorgono sulle sue sponde, abitato da tantissimi aironi cenerini, bianchi e gazzette.
Solo nella parte più a est del lago, troviamo un forte vento contrario che rallenta la marcia; l’acqua e la quiete sono rovinate dalle imbarcazioni che aspirano il fondo del lago e lo filtrano per pescare le vongole.
Questo tipo di pesca è vietato ma qui viene praticato alla luce del sole.
L’uscita dal lago è stata problematica. Arrivati al canale lo troviamo sbarrato da una chiusa ( dalle informazioni raccolte la mattina doveva essere aperta ). Chiedo a una pescatore sulla riva e mi dice di prendere l’altro canale,………. Dopo oltre mezzora di pagaiata e più di tre chilometri percorsi ci troviamo esattamente dalla parte opposta alla chiusa……. Attraversiamo il porto di Varano e siamo finalmente in mare.
Sono ormai le 15:00 e non abbiamo ancora pranzato, ci fermiamo sulla spiaggia di Varano e verso le 17:00 torniamo in Kayak per percorrere meno di un chilometro e sbarcare in prossimità di un supermercato per ripristinare le scorte viveri , quindi proseguiamo e appena superato Rodi Garganico ci fermiamo sul primo tratto di spiaggia libera che troviamo, ora cominciano a scarseggiare, per accamparci per la notte.
Sono quasi le 19:30, abbiamo percorso oltre 36 Km e il sole sta tramontando.
GIORNO 3
Oggi dobbiamo percorrere il tratto da Rodi a Vieste, 36 Km.
La costa ora ha cambiato completamente l’aspetto, ci sono ripide scogliere, isolotti, scogli, grotte intervallate da stupende piccole spiagge ma praticamente tutte gestite. Addirittura per quelle difficilmente raggiungibili dotate di ascensore.

Avvistata in lontananza Vieste cominciamo a pensare dove sbarcare per la notte, nel tratto percorso prima non ricordo spiagge disponibili, quindi proseguiamo vicino alla costa per cercare un qualsiasi punto buono per sbarcare e piazzare la tenda ma nulla da fare, o troppo roccioso o spiagge gestite. Arrivati alle porte di Vieste decidiamo di tornare leggermente indietro e provare a chiedere a una piccola spiaggetta se possiamo passare li la notte. Il gestore, come del resto tutta la gente trovata durante il nostro viaggio, si e dimostrato molto gentile e cortese, permettendoci di pernottare sulla spiaggia praticamente in mezzo ai lettini e ombrelloni.
GIORNO 4
Oggi percorreremo la tappa più bella, da Vieste a Mattinata.
Infatti la costa e composta da alte scogliere bianche con grotte enormi dove all’interno riescono a manovrare anche i grossi motoscafi da altura che portano i turisti a visitare le grotte.
Stupende la grotta dei Marmi la grotta Smeraldo e la grotta dei Sogni

 

 

 

 

 

 

Soddisfatti della giornata arriviamo a Mattinata dove pensavamo di fermarci.
Ma c’é una lunga spiaggia attrezzata e alla fine un piccolo spazio di spiaggia libera che però non ci piace, decidiamo di proseguire anche se stanchi dopo aver percorso circa 30 Km sulla carta, ma sicuramente molti di più, per il continuo entrare e uscire dalle grotte costeggiando rasente la costa, per non perderne nemmeno una.
Il colore della parete rocciosa cambia drasticamente diventando di una tonalità rossiccia, ma le strette spiagge, sotto la parete che non dà l’impressione di essere stabile. non ispirano sicurezza per passare la notte. Siamo costretti a proseguire per circa 7 Km prima di raggiungere una spiaggia di ghiaia adatta per la notte. La spiaggia di Punta Rossa.

GIORNO 5
Oggi è l’ultimo giorno, già la sera prima in lontananza abbiamo scorto il porto commerciale di Manfredonia. Prima di imbarcarci acquistiamo anche dell’olio all’uliveto proprio sopra la spiaggia dove abbiamo passato la notte, solo 5 litri per questioni di spazio nei gavoni.
Dopo 15 Km arriviamo sulla prima spiaggia di Manfredonia, in prossimità della stazione.
Roberta noleggia un lettino e io invece inizio una nuova avventura, recuperare l’auto.
Fortunatamente le notizie recuperate in internet sono corrette e i treni puntuali. Prendo il treno per Foggia dove cambio treno e in una ora e mezza sono a Chieuti dove trovo la mia macchina che mi aspetta fuori dalla stazione. Un’altra ora e mezza e sono da Roberta, un bagnetto prima di caricare i kayak sull’auto.
Prima di ripartire per casa, decidiamo di farci una fantastica cena a base di pesce in un locale consigliatoci dalla gente del luogo,
Guido tutta la notte, a parte un riposino di un paio d’ore, e alle 08:30 raggiungiamo casa.
Totale Km percorsi 174 circa

link al resoconto in pdf:  Gargano 2012 Villa Enzo

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